All’evento sono intervenuti il Vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala, gli architetti Michele De Lucchi e Carlo Ratti (in collegamento video), Roberto Cingolani, Chief Technology e Innovation Officer di Leonardo e Giuseppe Soda, Dean di SDA Bocconi, oltre ai padroni di casa Roberto Tascione, CEO di Zambon ed Elena Zambon, Presidente di Zambon e ideatrice di OpenZone.
Due architetti di fama internazionale, Michele De Lucchi e Carlo Ratti, hanno realizzato l’edificio partendo da tre obiettivi:
- creare spazi per far star bene le persone, in modo che possano esprimere il meglio di sé e vincere sfide impensabili;
- sviluppare una relazione positiva con l’ambiente e la natura, rispettandone l’equilibrio;
- valorizzare un modo di lavorare all’insegna dell’innovazione aperta e della condivisione senza barriere, fondamentale nel settore della salute per raggiungere grandi traguardi a beneficio dei pazienti, anche grazie alle nuove tecnologie.
Non a caso Z-LIFE nasce all’interno di OpenZone, campus dedicato alla salute che ospita, oltre a Zambon, 25 organizzazioni, tra le quali imprese biotech, farmaceutiche e di terapie geniche avanzate di prim’ordine riconosciute a livello internazionale.
“Una delle grandi responsabilità di noi imprenditori è quella di creare le condizioni affinché le persone esprimano il meglio di sé, tirando fuori il proprio potenziale per vincere sfide impensabili – afferma Elena Zambon – Z-LIFE nasce all’interno di OpenZone per valorizzare il nostro modo di lavorare all’insegna dell’innovazione ‘aperta’, della condivisione senza barriere, per poter beneficiare di tutti i contributi possibili e trasformare idee e progetti in soluzioni concrete per i pazienti. Con Z-LIFE vogliamo continuare a dare respiro alla vivacità che rende Zambon una ‘startup’ di 113 anni”.
La cultura della ricerca non più ‘fatta solo in casa’, ma aperta a giovani innovatori e nascenti realtà industriali, in un ambiente che faciliti il fluire e lo scambio delle idee, è la carta vincente della nuova ricerca nel campo delle Life Sciences, come ha ben spiegato Elena Zambon con la sua rara fusione di grazia e convinzione imprenditoriale.
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Foto Luca Rotondo