Pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico il 15° rapporto periodico “Le imprese innovative e il Fondo di Garanzia per le PMI”.

Al 31 marzo 2018 sono 1.934 le startup innovative che hanno ricevuto un prestito garantito dal FGPMI, per erogazioni complessive di circa 667 milioni di euro.

Pubblicato online sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) il 15° rapporto periodico “Le imprese innovative e il Fondo di Garanzia per le PMI“.

Da settembre 2013, grazie al “Startup Act italiano” le startup innovative che intendono ottenere un finanziamento bancario possono richiedere l’intervento del Fondo di Garanzia per le PMI (FGPMI) gratuitamente, seguendo una procedura semplificata che esclude una valutazione del merito creditizio ulteriore rispetto a quella già effettuata dall’istituto di credito. La garanzia può arrivare fino a 2,5 milioni di euro per impresa, e coprire fino all’80% di ciascun prestito concesso.

Al 31 marzo 2018, data di riferimento per il 15° rapporto trimestrale dedicato al Fondo di Garanzia per le PMI, sono 1.934 le startup innovative che hanno ricevuto un prestito garantito dal FGPMI, per erogazioni complessive pari a circa 667 milioni di euro. 845 startup hanno ricevuto più di un prestito, per un totale di 3.170 operazioni, con una durata media di circa quattro anni e mezzo e un ammontare medio di poco superiore a 210mila euro.

Nel primo trimestre del 2018 le operazioni approvate dal Fondo di Garanzia in favore delle startup innovative sono state ben 444.177 di esse sono già risultate nell’erogazione di un prestito, per un ammontare di circa 35 milioni di euro. Tale cifra aumenterà verosimilmente nei prossimi mesi, poiché 258 operazioni, per oltre 57,6 milioni di euro, risultano autorizzate ma ancora non perfezionate dall’istituto di credito.

Considerando la distribuzione territoriale delle startup che richiedono un prestito con garanzia del FGPMI, emerge come lo strumento venga utilizzato con maggiore frequenza dalle imprese del Centro-Nord: a livello regionale spicca la Lombardia, che mantiene il primato per numero di operazioni (846) e risorse mobilitate (217,5 milioni di euro), seguita da Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Marche. Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige si collocano ai vertici per tasso di adozione dello strumento tra le startup iscritte.

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