Mission Board for Cancer: l’intervento del professor Walter Ricciardi in Assolombarda

Il 29 gennaio scorso si è tenuto, presso Assolombarda a Milano, l’incontro con il professor Walter Ricciardi, presidente della “Mission board on cancer” istituita dalla Commissione Europea.

Il professor Ricciardi ha illustrato le principali linee di intervento della “Mission board on cancer” e ha spiegato come intende procedere nei prossimi mesi.

Il programma Horizon 2020, ha iniziato il professor Ricciardi, è stato sicuramente un forte strumento di innovazione, di cooperazione internazionale, di trasparenza, di razionalizzazione del sistema di finanziamento e di stimolo agli Stati membri, ma ha non ha coinvolto direttamente i cittadini.

Per questo, la Commissione Europea intende avviare nei prossimi anni programmi in grado di rendere il più possibile partecipi, a partire dalla coprogettazione, tutti gli attori dell’Unione: dalla ricerca all’industria, dalla politica ai cittadini. A valle di una consultazione con tutti gli stakeholder europei sono emersi 5 temi cruciali – le cosiddette missioni – verso cui l’Unione concentrerà i propri sforzi nei prossimi anni: l’adattamento ai cambiamenti climatici, la situazione delle acque in generale (oceani, acque interne e potabili), le città interconnesse, il suolo, il cibo e l’agricoltura, e la missione sul cancro.

Perché il cancro? Il tema dell’insorgenza dei tumori è risultato l’argomento di maggiore preoccupazione per la popolazione europea. E a buon motivo: il numero dei nuovi casi è valutato in aumento del 20%, ed è stimato che sarà la prima causa di morte nel 2030. L’Europa ha quindi bisogno di incrementare la prevenzione e sviluppare nuovi sistemi diagnostici e terapeutici..

La missione sul cancro, assieme al Green Deal, è uno dei temi che sta più a cuore alla Commissione Europea, tanto che la presidente Ursula von der Leyen l’ha citato nel suo discorso inaugurale lo scorso 27 novembre. Su questa missione l’Europa ha stanziato 100 miliardi di euro per i prossimi anni.

Dopo la scelta top down da parte della Commissione dei Presidenti, un lungo e accurato processo di selezione ha permesso la definizione del gruppo di lavoro della missione, composto da 14 soggetti, che vede per la prima volta anche la presenza dell’industria, di rappresentanti dei pazienti e delle ONG.

Il compito di questa missione? In primo luogo identificare le aree progettuali e definire gli obiettivi. Quindi elaborare i programmi, specificare le caratteristiche dei progetti, allocare risorse e identificare sia i valutatori sia le modalità di valutazione.

Uno dei pilastri della mission è rappresentato dalla PREVENZIONE. Fondamentale sarà poi connettere la ricerca e l’innovazione alla clinica.

Il professor Ricciardi si è soffermato sul tema fondamentale della prevenzione: si può infatti prevenire il 40% delle patologie oncologiche con modifiche comportamentali e un altro 20% se vengono attivate le strategie di prevenzione secondaria (screening). Forse, ma su questo è più complesso, si potrebbe ridurre l’incidenza di un altro 20% attraverso misure di controllo ambientale (ad esempio riducendo le emissioni nocive in atmosfera), e analizzando i possibili rischi genetici di ogni individuo.

Per dare vita a questo ambizioso programma il dialogo con gli stati membri è indispensabile.

Quali possono essere le opportunità per l’Italia?

In primo luogo scientifiche, dal momento che i fondi a disposizione saranno molti e che il nostro Paese oggi investe poco in ricerca. Su questo l’Italia può avere grandi opportunità, considerata anche l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, che da sola accedeva al 30% delle risorse. Anche le opportunità in termini di produzione scientifica possono essere elevate: in campo oncologico i nostri ricercatori sono tra i primi al mondo per rapporto tra produzione scientifica e fondi a disposizione, ma è importante che i ricercatori e i centri di ricerca facciano sistema senza più operare in maniera sparsa. In ultimo, aspetto cruciale, l’impatto sui pazienti.

Il professor Ricciardi ha poi illustrato le iniziative che intende organizzare a breve in Italia: l’incontro di Milano è stato un primo momento di confronto in cui ha potuto incontrare le eccellenze del sistema delle life science, che però – come ha ripetuto più di una volta – vanno aggregate, con l’indispensabile coinvolgimento dell’industria.

In conclusione del suo intervento il professor Ricciardi ha sintetizzato le attività principali della missione sul cancro: diffondere l’innovazione, incoraggiare la collaborazione, rafforzare la competitività e creare ricchezza nel senso più ampio del termine.

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