Tramite i supercomputer del Cineca, il più grande centro di calcolo interuniversitario italiano, il consorzio simulerà il comportamento delle proteine che consentono al virus di replicarsi, in modo da poter testare virtualmente le molecole farmaceutiche più efficaci a inibire il virus e poter poi passare alla fase di validazione in laboratorio.
La ricerca tramite i supercalcolatori mira a collaborare con la ricerca tradizionale, accorciando i tempi per lo sviluppo di farmaci. Exscalate riesce a valutare ben tre milioni di molecole al secondo: il super computer Marconi a cui si appoggia è una eccellenza mondiale. La partnership tra pubblico e privato comprende in tutto 18 laboratori europei da sette diversi Paesi. Nella cordata, oltre a Cineca e Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico le altre realtà italiane coinvolte sono l’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Scienze Farmaceutiche), l’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, l’Università Federico II di Napoli, l’Università degli Studi di Cagliari, l’Istituto Nazionale Di Fisica Nucleare (INFN), Chelonia Applied Science.
Il bando europeo prevede anche più assegnatari. Per limitare la portata del virus, la Comunità Europea ha lanciato una richiesta di manifestazioni di interesse per progetti di ricerca finalizzati a garantire una risposta efficace e coordinata all’emergenza. Scopo del bando è definire standard scientifici sostenibili per dare risposte veloci a qualsiasi scenario di pandemia, identificando in modo rapido i farmaci più efficaci. Nel caso specifico della lotta al coronavirus, gli obiettivi sono due: individuare farmaci (anche già esistenti) sicuri per trattare le persone già colpite da Covid19, quindi molecole capaci invece di arginare la patogenesi del coronavirus per fermare il contagio.