APRE ha pubblicato il 17 novembre 2025, il documento “Raccomandazioni sulla proposta della Commissione europea per il nuovo Horizon Europe (FP10)”. Nel rapporto, APRE presenta la propria risposta alla proposta della Commissione europea per il prossimo Programma quadro per la ricerca e l’innovazione, delineando gli elementi che accoglie con favore e quelli che richiedono chiarimenti e correttivi.
APRE partecipa alla riflessione sul futuro del Programma quadro in corso a livello europeo e supporta così il posizionamento dell’Italia. L’obiettivo è contribuire a costruire un Programma che sia al tempo stesso all’altezza delle sfide del nostro tempo e in linea con le ambizioni dell’Unione Europea, e capace di rispondere compiutamente a capacità, interessi e aspettative della comunità italiana di ricerca e innovazione.
Il documento “Raccomandazioni sulla proposta della Commissione europea per il nuovo Horizon Europe”
Il documento è stato elaborato dal Gruppo di esperti APRE “Verso FP10”, presieduto da Andrea Ricci (Isinnova, Presidente del CTS di APRE) e composto da figure di spicco del panorama italiano della ricerca e dell’innovazione, con una comprovata esperienza sul Programma quadro.
APRE esprime il suo convinto apprezzamento per l’impianto del 10° Programma quadro per la ricerca e l’innovazione (FP10) Horizon Europe 2028-2034 delineato dalla proposta della Commissione europea e per il nuovo Fondo europeo per la competitività (ECF), riconoscendone la portata strategica per il futuro dell’Unione Europea.
APRE invita i co-legislatori europei – Parlamento e Consiglio – a mantenere e sviluppare ulteriormente tale ambizioso impianto. Ogni ipotesi di ridimensionamento delle risorse o degli obiettivi sarebbe una scelta regressiva, inadeguata e difficilmente giustificabile di fronte alle sfide che l’Europa è chiamata ad affrontare.
Nel documento APRE presenta, in una prima sezione, le proposte che accoglie con favore e che auspica siano pienamente confermate nel corso del negoziato; e, in una seconda sezione, gli aspetti che richiedono chiarimenti e/o correttivi, affinché l’impianto complessivo possa rispondere al meglio alle esigenze della comunità europea della ricerca e dell’innovazione.
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