I profili che si creeranno puntano a soddisfare i bisogni espressi dal mondo del lavoro e dalle filiere produttive nazionali; i patti puntano a migliorare e ampliare l’offerta formativa universitaria grazie all’integrazione con le attività di ricerca, sviluppo e innovazione.
La nuova norma vuole incentivare le università a costruire sinergie e aggregazioni e, in forma associata, stipulare patti con imprese, enti o istituzioni di ricerca pubblici o privati, con pubbliche amministrazioni e società pubbliche per realizzare specifici progetti per la formazione di nuove professionalità nei settori e nelle filiere in cui vi è un’insufficiente presenza di forza lavoro qualificata rispetto alla domanda.
Alle iniziative è stato attribuito un co-finanziamento statale della somma di 290 milioni di euro di cui 20 milioni nel 2022 e 90 milioni per ciascuno degli anni dal 2023 al 2025.
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