Le Scienze della Vita si sono messe in vetrina per convincere i finanziatori: sono stati infatti quindici i progetti in cerca di investitori al “BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo StartUp Initiative”, che si è tenuto a Milano il 4 e il 5 aprile scorso.
L’iniziativa, dedicata a start up e PMI desiderose di entrare nel mercato con nuove invenzioni in particolare nei settori biomedicale e healthcare, è giunta quest’anno all’undicesima edizione. Nel corso delle due giornate, le startup selezionate da un panel di coach ed esperti, hanno presentatoi loro progetti a investitori, aziende e operatori dell’ecosistema dell’innovazione. Dalla prima edizione a oggi, la manifestazione ha permesso di raccogliere oltre 43 milioni di euro per finanziare startup innovative nazionali, selezionate tra più di 500 progetti e grazie alla partecipazione di oltre 1.600 tra aziende e investitori ai dieci Investment Forum organizzati in questi anni.
Un round di finanziamento organizzato da una ricca partnership: Fondazione Filarete, Assobiomedica, Novartis, Bird Bird, il cluster Spring e Janssen (gruppo Johnson&Johnson). L’iniziativa ha preso il via a gennaio con un roadshow nazionale per raccogliere candidature. Obiettivo, aprire la strada a idee giovani per valorizzare le eccellenze scientifiche del Paese, garantendo un ritorno anche sul piano dell’economia, della competitività e dell’occupazione qualificata.
Sono quindici le finaliste che hanno guadagnato la possibilità di illustrare ai potenziali ‘mecenati’ il proprio progetto con rispettivo business plan. Tre i riconoscimenti assegnati durante l’evento: nella prima giornata il premio Assobiotec ‘Gabriele Corbelli Award’ per la migliore presentazione e il ‘Novartis Oncology Award’ per il progetto di ricerca o la start up più promettente in campo medico, il secondo giorno il premio Janssen per il progetto con il maggiore potenziale sul fronte dell’healthcare.
Quali sono stati i progetti delle start up arrivati in finale?
Una delle start up è tutta made in Lombardia: l’idea di alcuni studenti ventenni del Politecnico di Milano ha portato alla creazione di Heartwatch, per prevenire patologie invalidanti come l’ictus, e tenere sotto controllo anomalie cardiache che troppo spesso rimangono silenti fino a quando il danno non è grave, semplicemente inquadrando il volto di una persona: la videocamera individua infatti ogni variazione di respiro e battito cardiaco, le pulsazioni vengono poi interpretate secondo algoritmi sviluppati in collaborazione con i medici rivelando eventuali patologie.
C’è poi lo spazzolino da denti a tripla spazzola rotante – GlareSmile – che pulisce il sorriso in 10 secondi. Ci sono i sensori indossabili che trasformano la riabilitazione in un videogioco sfruttando i principi simili a quelli dela tecnologia Kinect, resa popolare dalla Xbox di Microsoft: dotato un kit di sensori per la cattura del movimento, il sistema Niurion, progettato dalla società PlayToRehab, è installabile su diversi supporti, anche su apparecchiature medico-ospedaliere. Pharmercure permette di ordinare medicine a domicilio, Teseo monitora gli anziani a distanza.
BiomimX sviluppa organi su chip, piattaforme avanzate proposte come modelli pre-clinici per migliorare il processo dello sviluppo di farmaci. La tecnologia di punta della società, uBeat, permette di ottenere colture cellulari 3D e integra un meccanismo di stimolazione meccanica controllato e personalizzabile. Questo permette la generazione di organi umani miniaturizzati e funzionali, adeguati a testare funzionalità e tossicità di molecole in high-throughput. Il portfolio di organi di BiomimX comprende, tra gli altri, uHeart, un cuore umano su chip (vincitore di StartCup Lombardia 2016) e uKnee, un modello di articolazione umana osteoartritica.
Poi ci sono device e metodi come quelli di mEryLo, per far arrivare un farmaco solo dove serve o rendere più sopportabile una chemio; e ancora, NoToVir vanta programmi di ricerca per nuovi principi attivi; Vicorol si concentra invece sulla terapia genica del colesterolo alto; Accadermica promette eco cosmetici hi-tech e amici dell’ambiente. C’è poi l’offerta di React4life, che comprende attività di consulenza, servizi e produzione di modelli 3D per test in vitro, da impiegarsi in un ampio set di applicazioni: farmaceutica, tossicologia, ma anche cosmetica e agrifood.