Si è tenuta il 17 gennaio, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, la finale della terza edizione di BioUpper, il programma promosso da Novartis e Fondazione Cariplo con la partecipazione di IBM e la collaborazione di Cariplo Factory, a supporto dei giovani startupper nelle scienze della vita.
Anant, PATCH e Quickly Pro i team vincitori della terza edizione, a ciascuno dei quali vanno 180mila euro in servizi da investire nello sviluppo della loro idea. A valutarli è stata una giuria altamente qualificata costituita da esponenti di primo piano del mondo istituzionale, scientifico, accademico italiano e della start-up community.
Il progetto di Anant parte dall’idea di un device pensato per analizzare la pelle e prevenire i tumori cutanei e utilizza l’intelligenza artificiale per dialogare con il paziente e il suo dermatologo. PATCH ha ideato un chatbot, basato sull’intelligenza artificiale, un vero e proprio assistente personale del paziente, che migliora efficienza e accuratezza dei test clinici e la comunicazione con il proprio medico. Quickly Pro ha progettato un wearable device, collegato ad una app, che guida la deambulazione del paziente e facilita il lavoro dei fisioterapisti.
“Questa terza edizione di BioUpper ha confermato che in Italia abbiamo le competenze, la creatività e il tessuto industriale adatto per dare vita a progetti innovativi nel campo delle scienze della vita, un settore strategico che cresce, crea lavoro e incide sensibilmente sulla ricchezza del Paese”, ha detto Pasquale Frega, Country President di Novartis Italia e Amministratore Delegato di Novartis Farma. “La qualità dei progetti finalisti ci rende orgogliosi di aver promosso un’iniziativa che da tre anni rappresenta l’eccellenza del nostro settore”.
Oltre ai tre team vincitori, sono sette le start-up che si sono sfidate oggi, durante la finale: ABzero, Confirmo, ElicaDEA, Priya, SpeX, StayActive, SynDiag – Artificial Intelligence for Augmented Ultrasound. Nel complesso la terza edizione di BioUpper, ha raccolto ben 210 candidature da tutta Italia, registrando un incremento del 39,1% rispetto alla precedente edizione, ha offerto novità importanti per ricercatori, startupper e innovatori delle scienze della vita: oltre alla Call for Ideas, quest’anno il progetto ha previsto anche un altro percorso, denominato Call for Scale. Un programma di open innovation che ha avuto il duplice obiettivo di sostenere l’innovazione nel campo delle scienze della vita, attraverso la selezione di startup che hanno sviluppato prodotti e servizi già maturi per essere portati sul mercato, e supportare la crescita delle start-up italiane attraverso la collaborazione con aziende pubbliche e private operanti nel settore sanitario e ospedaliero.
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