Regione Lombardia vuole tracciare le linee di sviluppo per il futuro della ricerca e dell’innovazione per rispondere alle sfide globali, scegliendo un approccio che mette al centro di tutte le scelte il cittadino e i suoi bisogni.
“Ringrazio tutto il Consiglio Regionale, si tratta di un grande risultato. La ricerca e l’innovazione infatti non servono solo a stimolare l’economia, ma rappresentano per noi strumenti per rispondere in maniera concreta e misurabile ai bisogni delle persone” ha commentato il vicepresidente di Regione Lombardia e assessore alla Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala.
“Il 65% dei bambini che oggi vanno a scuola – ha proseguito – svolgeranno dei lavori che ancora non esistono. La nostra scommessa riguarda proprio la possibilità di individuare le competenze di domani in un’ottica di evoluzione continua. Con il Programma Strategico Triennale guardiamo al futuro e candidiamo la Lombardia a essere una regione laboratorio, un luogo in cui si può fare innovazione, un punto di riferimento a livello internazionale”.
Per il Programma Strategico Triennale Regione Lombardia ha messo in campo oltre 250 milioni tra fondi propri, Fondo Europeo di sviluppo regionale (Fesr), Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr). Altri 126 milioni arrivano da Stato e Unione europea, 374 arrivano invece da privati.
Alla stesura del Programma Strategico Triennale per la Ricerca e l’Innovazione hanno partecipato oltre 1.500 cittadini attraverso a una consultazione pubblica online. Il testo, inoltre, è già stato valutato in modo positivo anche dal Foro regionale per la ricerca e l’innovazione, il team di dieci esperti internazionali istituito da Regione Lombardia per affiancarla nell’interpretare le nuove sfide poste dallo sviluppo tecnologico. Salute, sostenibilità e lavoro le priorità emerse. Si tratta di dare risposte concrete a temi come l’invecchiamento in salute, ad esempio, che è anche il focus dell’edizione 2019 del “Premio Internazionale Lombardia è Ricerca”.
Tra gli altri temi, smart mobility e auto a guida autonoma, l’utilizzo di nuove tecnologie innovative per la pubblica amministrazione come la Blockchain – la cui prima sperimentazione è già attiva nel “Premio Internazionale Lombardia è Ricerca” – e algoritmi di Intelligenza Artificiale per definire al meglio le politiche del futuro.
“L’obiettivo è rafforzare la capacità innovativa del territorio e le infrastrutture della ricerca e dell’innovazione, per rendere sempre più breve il passo tra le idee e la loro realizzazione: per fare, quindi, trasferimento tecnologico – ha aggiunto il vicepresidente.
Otto gli ambiti di intervento individuati a livello operativo, veri e propri ‘ecosistemi’ dell’innovazione:
- nutrizione;
- salute e life science;
- cultura;
- connettività;
- smart mobility;
- sviluppo sociale;
- manifattura avanzata;
- sostenibilità.
Cinque invece le grandi aree di sviluppo individuate dal Programma:
- trasferimento tecnologico;
- sviluppo del capitale umano;
- utilizzo tecnologie Internet of Things (IoT) e Information Communication Technology (Ict) di frontiera per trasformare la Lombardia in un territorio ‘smart’;
- medicina personalizzata;
- agricoltura e filiera agro-alimentare avanzate.