L’OECD ha rivelato che ricerca e sviluppo hanno resistito alla crisi causata dalla pandemia di COVID-19 e, superato il 2020, ha preannunciato un periodo di crescita per il 2021, tenendo conto della ripresa naturale della produzione.
La crisi pandemica ha portato a una diminuzione della spesa in R&S a livello europeo, ma nel 2021 si è assistito ad una crescita degli investimenti del +4,7% a prezzi costanti (rif. 2015) e del +7,4% a prezzi correnti.
Le domande di brevetto nel 2020 sono aumentate nell’ambito farmaceutico (+8,3%) e medico (+9%); nel 2021 e 2022, invece, i settori capofila sono state le computer technology (+11,7% nel 2021) e le digital communication (+11,2% nel 2022). Sempre nel 2022, la crisi che ha colpito il rifornimento energetico ha fatto alzare le domande di brevetti nelle Electrical machinery/Energy (+18,2%).
Non si può però affermare che questa tendenza allo sviluppo sia un fattore strutturale di ripresa: ci sono infatti alcuni elementi, come l’aumento dei prezzi delle materie prime ed energetiche causato dall’invasione russa in Ucraina, che potrebbero mettere in pausa la crescita del PIL mondiale per il 2022-2023.
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