Il documento presenta come le politiche di ricerca e innovazione possano contribuire alla costruzione di un’Europa inclusiva, sostenibile, competitiva e resiliente, evidenziando anche come la situazione pandemica e geostrategica abbiano reso necessario il rafforzamento delle capacità di reazione a livello europeo.
La relazione:
- sottolinea come l’UE mantenga un ruolo di primo piano nel mondo per produzione scientifica e tecnologica, grazie al ruolo di leader mondiale nel settore del clima, ma apportando contributi significativi anche in altre aree, quali la bioeconomia e la salute;
- propone indicazioni per migliorare il contesto imprenditoriale e la capacità d’innovazione nell’UE, con un focus sulle difficoltà nell’accesso ai finanziamenti, sui quadri normativi che scoraggiano l’innovazione, sul divario tra le imprese dal punto di vista dell’efficienza e sulle difficoltà nell’attirare e trattenere talenti;
- indica cinque modalità attraverso cui la scienza può contribuire a un’UE sostenibile, competitiva e resiliente, grazie a politiche mirate a:
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- realizzare la doppia transizione verde e digitale nell’economia e nella società;
- favorire il cambiamento e la dotazione di strumenti utili per le sfide presenti e future;
- investire maggiormente in persone, imprese e istituzioni;
- connettere maggiormente gli individui per incentivare la condivisione di competenze e conoscenze, per ridurre i divari tra regioni e paesi;
- garantire condizioni economiche e politiche adeguate per concentrarsi sui settori prioritari.
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