Questa settimana, i ministri europei della Ricerca e Innovazione hanno sostenuto una posizione forte a favore dell’indipendenza del futuro Programma Quadro per la Ricerca e l’Innovazione (FP10). Durante una riunione informale a Varsavia, i 27 Paesi membri dell’Unione Europea hanno infatti adottato all’unanimità la Dichiarazione di Varsavia, chiedendo alla Commissione Europea di mantenere FP10 come un programma autonomo, con un budget adeguato per supportare la ricerca d’avanguardia. I ministri hanno discusso il ruolo strategico che FP10 avrà nel rafforzamento della competitività europea, nella promozione dell’autonomia tecnologica e nella sicurezza dell’UE. In questo contesto, la Dichiarazione sottolinea l’importanza di un programma che favorisca l’innovazione e lo sviluppo di nuove conoscenze, essenziali per l’indipendenza strategica dell’Europa.
Anche il Parlamento Europeo ha preso una posizione chiara a favore di un FP10 indipendente. In una sessione plenaria a Strasburgo, è stata adottata la relazione Ehler, presentata dall’eurodeputato Christian Ehler, che esprime la necessità di un Programma Quadro autonomo, con un bilancio rafforzato. Il documento sottolinea che FP10 dovrebbe finanziare almeno il 75% delle proposte eccellenti, evitando che i fondi destinati alla ricerca vengano fusi in un unico grande fondo vincolato agli obiettivi di competitività. Ehler ha ribadito che un FP10 indipendente è cruciale per sostenere una ricerca libera e innovativa, indispensabile per la crescita e la leadership tecnologica dell’Europa, permettendo alle istituzioni di agire in modo autonomo e senza vincoli legati a politiche di competitività a breve termine.
L’appello per un FP10 autonomo ha trovato ulteriore sostegno nella recente bozza di relazione sul bilancio post-2027 dell’Unione Europea, pubblicata dalla Commissione per il bilancio del Parlamento europeo (BUDG). In questa bozza, sono stati presentati emendamenti che chiedono esplicitamente di escludere i finanziamenti per la ricerca dal Fondo per la competitività, recentemente proposto dalla Commissione Europea. Tra i firmatari degli emendamenti, c’è anche Christian Ehler, relatore del rapporto della Commissione ITRE su FP10, che ha ribadito l’importanza di mantenere la ricerca come una voce separata nel bilancio europeo, per garantire l’autonomia e l’efficacia del programma. Il voto sulla relazione BUDG è previsto per la fine di aprile, mentre l’adozione finale in plenaria avverrà nella prima settimana di maggio, con l’aspettativa che il Parlamento Europeo confermi il suo impegno verso un programma di ricerca forte e indipendente.
Con l’adozione della Dichiarazione di Varsavia e il forte sostegno del Parlamento Europeo, la strada per un FP10 indipendente sembra essere tracciata. Se le richieste verranno accolte, FP10 potrebbe diventare un pilastro cruciale per la competitività dell’UE sulla scena globale, promuovendo l’autonomia tecnologica e rafforzando il ruolo dell’Europa come leader nella scienza e nell’innovazione. Questo rappresenterebbe una vera e propria opportunità per garantire che la ricerca in Europa rimanga libera, dinamica e capace di affrontare le sfide future con soluzioni innovative.
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