La società, che ha sviluppato un prodotto antitumorale denominato BAT-90, punta a rafforzare la propria piattaforma tecnologica e sostenere lo scale-up industriale in Europa e negli Stati Uniti
La lotta al tumore è ancora una grande sfida per la medicina, a diversi livelli: prevenzione, cura, conoscenza. Molti passi avanti sono stati fatti, ma l’incidenza della malattia è ancora alta.
L’innovazione e la ricerca risultano essenziali in questo contesto.
BetaGlue Technologies è una start-up che vorrebbe aprire un nuovo capitolo nella lotta ai tumori. La sua tecnologia di punta in questo momento, BAT-90, nata all’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione Pascale” di Napoli, è una soluzione di medicina nucleare terapeutica estremamente precisa (colpisce solo l’area interessata dal tumore), personalizzata (tarata sulle necessità cliniche del paziente), rapida (una sola iniezione con polimerizzazione in pochi minuti) e sicura (l’energia radiante viene rilasciata dove serve, evitando irradiazioni di organi e tessuti limitrofi che potrebbero essere fonte di rischio per il paziente e gli operatori sanitari).
L’investimento appena annunciato, pari a 10 milioni di euro, aiuterà la società a sostenere lo sviluppo tecnologico e l’ingresso in nuovi mercati. A darle fiducia in questa direzione ci sono Fin Posillipo (Petrone Group), Kairos Partners SGR, LIFTT (Venture Capital guidato da Stefano Buono), Neva Sgr (Gruppo Intesa Sanpaolo), Profequycapital e Romed, oltre a Innogest Capital e Panakès Partners, già presenti nel capitale societario.
Riccardo Palmisano, Executive Chairman e Antonino Amato, CEO/CMO di BetaGlue Technologies hanno commentato con entusiasmo l’ingressi di nuovi soci.
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