La Commissione Europea ha deciso di raddoppiare il budget per il programma di calcolo ad alte prestazioni EuroHPC con l’obiettivo di perseguire la sovranità tecnologica dell’Unione e ridurre la dipendenza dai fornitori stranieri di hardware. EuropHPC disporrà di 8 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, di cui 3,5 miliardi saranno stanziati dai programmi Horizon Europe, Digital Europe e Connecting Europe. Altri 3,5 miliardi saranno investiti dagli Stati membri e dai paesi associati, mentre 1 miliardo di euro proverrà dall’industria. I progetti finanziati si estenderanno fino al 2033.
Ad oggi, solo 3 dei 10 supercomputer più potenti al mondo hanno sede in Europa, 2 in Italia e 1 in Svizzera. Tra i primi 500 supercomputer al mondo, la Cina ne ha 226, gli Stati Uniti 114, mentre gli Stati membri dell’UE ne ospitano complessivamente 59. Per assicurarsi un posto nella corsa ai supercomputer, la partnership pubblico-privata EuroHPC ha fissato l’ambizioso obiettivo di sviluppare un supercomputer exascale in grado di eseguire più di un miliardo di miliardi di operazioni al secondo e, allo stesso tempo, di far progredire lo sviluppo di computer ibridi quantistici e classici con prestazioni migliori dei supercomputer. Inoltre, altre iniziative saranno importanti per rafforzare l’investimento nel supercalcolo, come potenziare il cloud computing, l’intelligenza artificiale e le telecomunicazioni.
L’utilizzo primario dei computer ad alte prestazioni è destinato alla ricerca in campi che includono la scoperta di farmaci, la chimica computazionale, la scienza dei materiali, l’ingegneria, l’intelligenza artificiale e la scienza dei dati.
Mentre gli utenti principali dei supercomputer EuroHPC saranno ricercatori e scienziati, la Commissione vuole aumentare l’accesso per il settore pubblico e l’industria. L’intenzione è quella di assegnare l’utilizzo dei supercomputer EuroHPC attraverso bandi periodici aperti a coloro che realizzano progetti finanziati da Horizon Europe o Digital Europe, così come alle piccole e medie imprese.