Due sperimentazioni cliniche alle porte, un nuovo importante partner scientifico coinvolto, test per materiali innovativi dalle proprietà antibatteriche. Sono i passi avanti concreti macinati dal progetto “Piattaforma tecnologica per lo sviluppo di sonde innovative in ambito medicale”, finanziato da Regione Lombardia con quasi 2,8 milioni di euro di fondi POR-FESR 2014-2020. Un progetto che punta ad avere ricadute importanti in termini di know-how nel biomedicale, settore in cui il territorio lombardo può vantare ottimi numeri e a cui guarda con decisione anche per una crescita futura.
Capofila del progetto è SIDAM, società nata nel distretto del biomedicale di Mirandola, in Emilia-Romagna, e poi acquisita dalla milanese Synopo. Fanno parte del partenariato due PMI – Optosmart e R Bio transfer – e centri di ricerca prestigiosi come il CNR-ISMAC di Milano, l’Istituto per lo studio delle Macromolecole; si prevede, a breve, l’attivazione di ulteriori collaborazioni con importanti strutture sanitarie lombarde.
Obiettivo del progetto è lo sviluppo e la prototipazione di tre diversi tipi di sonde per uso medico. Una sonda ‘intelligente’ per la pressione intravescicale, in grado di monitorare in modo continuo oltre che di misurare questo importante parametro della salute dell’addome; una sonda per ileostomia, per restituire funzionalità all’intestino anche dopo una sua parziale rimozione chirurgica rendendo superflua una seconda operazione per la ricanalizzazione dell’intestino. E infine, una terza sonda per varici esofagee, dove una tradizionale sonda doppler verrà realizzata con tecnologia ottica, così da ottenere risparmi nei costi produttivi, ma soprattutto maggior sicurezza.
Le sperimentazioni cliniche della sonda per ileostomia e quella per il monitoraggio della pressione intravescicale saranno attivate a breve con due centri di ricerca sanitari di grande rilievo a Milano. Per quanto riguarda invece la terza sonda, quella a maggior componente innovativa con lo sviluppo di un sensore per la misura dell’effetto doppler con tecnologia led, il progetto vede completata la prima fase di ricerca e può avvalersi ora di un altro partner, il professor Ferdinando Auricchio – docente di Scienza delle Costruzioni al Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università degli Studi di Pavia.
Allo stesso tempo, proseguono le attività di ricerca del CNR per l’obiettivo parallelo del progetto Piattaforma: lo sviluppo di materiali innovativi con proprietà antibatteriche, da utilizzare per tutte e tre le sonde, ma interessante anche per altri ambiti del biomedicale e per altri settori produttivi. L’ISMAC–CNR vanta una competenza specifica in materia. Dopo aver inquadrato i batteri da ‘combattere’ nei contesti in cui verranno utilizzate le sonde, il laboratorio ISMAC sta procedendo a testare su un dispositivo specifico la possibilità di attivare proprietà antibatteriche in modo inedito. La collaborazione con l’ISMAC si concentra anche su attività complementari utili allo sviluppo delle sonde, come la valutazione di diverse alternative in termini di materiali e tecnologie di trasformazione. E ancora, sul miglioramento del controllo di qualità dei prodotti biomedicali, grazie a nuovi adesivi che illuminati con luce a una certa lunghezza d’onda si accendono per il tempo necessario a individuare più facilmente eventuali difetti.