Il gruppo di lavoro a cui si deve il risultato è quello coordinato dalla professoressa Claudia Balotta.
Il Sacco conferma dunque il suo ruolo di centro di riferimento a livello nazionale, insieme all’Istituto Spallanzani di Roma, per la ricerca sui patogeni emergenti e nella gestione delle emergenze legate a malattie infettive. La novità diventa tanto più importante se si pensa che la ‘convivenza’ con il virus in Italia potrebbe durare mesi. La conoscenza del SARS-CoV-2 non è ancora sufficiente per capire se questo nuovo coronavirus rallenterà con l’arrivo di temperature più calde (come già accaduto nel caso di altri virus), oppure no.