La Commissione ha mobilitato molto rapidamente nuovi fondi per la ricerca attraverso due inviti speciali a presentare progetti di ricerca per coprire l’intera gamma di esigenze: comprensione della malattia, diagnosi, vaccini, cure e preparazione. Sono state ricevute circa 91 proposte, valutate da parte di esperti indipendenti a tempo di record. Saranno finanziati 17 progetti e tra questi c’è anche il consorzio pubblico-privato Exscalate4CoV (E4C), guidato dall’azienda milanese Dompé farmaceutici, che si è aggiudicato 3 milioni di euro.
Obiettivo di Exscalate4coronavirus (E4C) è sfruttare le potenzialità di supercalcolo integrate con le migliori competenze scientifiche in ambito life science presenti in Europa, per fronteggiare al meglio e in tempi rapidi situazioni di pandemia di interesse sovranazionale. Fulcro del progetto è Exscalate (EXaSCale smArt pLatform Against paThogEns), che Dompè presenta come il sistema di supercalcolo – High Performance Computing, Structure-Based Drug Design System – più performante a livello globale grazie alla sua “biblioteca chimica” di 500 miliardi di molecole, in grado di valutare di più di tre milioni di molecole al secondo: per saperne di più leggi qui.
Il progetto a trazione italiana si propone di individuare i farmaci più sicuri e promettenti per il trattamento immediato della popolazione già infetta, a cui seguirà l’individuazione di molecole capaci di inibire la patogenesi del coronavirus per contrastare i contagi futuri. Il consorzio aggrega 18 istituzioni e centri di ricerca in 7 Paesi europei, tra cui Politecnico di Milano, CINECA, Università degli Studi di Milano, Istituto Spallanzani, Fraunhofer Institute for Molecular Biology and Applied Ecology, Bsc Supercomputing Centre, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) solo per citarne alcuni. Nel dettaglio, ecco alcuni degli obiettivi di Exscalate:
- identificare virtualmente e in modo rapido i farmaci disponibili, o in fase avanzata di sviluppo, potenzialmente efficaci;
- definire un modello di screening per validare le molecole potenzialmente efficaci e gli eventuali meccanismi di azione e di mutazione del patogeno;
- strutturare insieme ad EMA – European Medicine Agency – un modello di sperimentazione efficace sulla molecola individuata per velocizzarne i tempi per l’impiego terapeutico;
- identificare i geni coinvolti nello sviluppo della patologia.
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