L’Accordo tra Regione e l’Università degli Studi di Milano Bicocca, prevede lo sviluppo di NephropaTHy, piattaforma di diagnostica avanzata, strumento che potrà fungere da base per un centro di eccellenza per la medicina di precisione e la medicina personalizzata, per offrire cure mirate in base alla condizione dei singoli pazienti.
Il secondo accordo, con l’Università degli Studi dell’Insubria, riguarda il Centro di ricerca e trasferimento tecnologico – CRIETT, con nuovi spazi e l’acquisto di attrezzature fondamentali, tra cui un sistema di elaborazione di Big Data e una piattaforma di sequenziamento.
Le due intese rientrano negli “Accordi di collaborazione per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico” tra Regione e 8 Università pubbliche lombarde, finanziati da Regione Lombardia con 13,5 milioni di euro – grazie al “Piano Lombardia” del maggio 2020 per fronteggiare l’impatto negativo dall’emergenza COVID-19, quasi 1,7 milioni per ciascun ateneo, a copertura massima del 50% del costo degli interventi.
I due Accordi con l’Università Bicocca e dell’Insubria, del valore complessivo di circa 3,4 milioni, sono stati approvati dalla Giunta Regionale nella seduta del 17 marzo, su proposta assessore all’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione Fabrizio Sala. Valide fino al dicembre 2023 e prolungabili se necessario per altri sei mesi, entrambe le intese vertono sul potenziamento concreto delle infrastrutture di ricerca: un’azione che può avere ricadute importanti sulla competitività regionale.
“Vogliamo legare sempre di più il mondo universitario a quello produttivo delle imprese, a stretto contatto con il territorio – ha ribadito l’assessore Sala. Le nostre Università sono interlocutori fondamentali delle nostre politiche per l’innovazione. È fondamentale per Regione Lombardia – ha aggiunto Sala – che possano eccellere nelle strutture e nelle attrezzature per creare le migliori condizioni per studenti, docenti e ricercatori, superando anche tutte le difficoltà legate all’emergenza Covid-19. Con questi accordi promuoviamo la realizzazione di infrastrutture fondamentali per il nostro territorio sperimentando le più innovative e avanzate tecnologie. Anche in questo momento difficile sosteniamo con grande forza le nostre Università con investimenti mirati per lo sviluppo di nuove soluzioni incentivando la ricerca, collaborando con il mondo delle imprese”.
L’Accordo con Bicocca prevede il finanziamento del 50% del costo complessivo del progetto, che ammonta a oltre 3,3 milioni di euro e si concentra sulla realizzazione di una “piattaforma proteomica di diagnostica differenziale avanzata, basata sulla firma molecolare, in patologia renale e tiroidea”, ovvero NephropaTHy. Una infrastruttura regionale nell’HUB-U28 di UNIMIB, sviluppata grazie a strumentazioni di nuovissima generazione e capace di evidenziare i cambiamenti molecolari, a livello della single-cell, associati allo sviluppo di una malattia direttamente nel tessuto, così da ottenere immagini molecolari correlabili con quelle citologiche/istologiche.
Le possibili applicazioni spaziano dall’ambito clinico a quello farmaceutico, tossicologico, nutraceutico, cosmetico e ambientale.
Il progetto arruolerà poi un numero significativo di casi nella rete sanitaria lombarda in due campi applicativi (patologia renale e tiroidea, in fasi successive l’infrastruttura verrà utilizzata anche per altre patologie), così da dimostrare la fattibilità del modello e la sua sostenibilità e renderlo gradualmente disponibile per il network sanitario regionale.
“L’Università Milano Bicocca – ha puntualizzato ancora Fabrizio Sala – pone la ricerca scientifica al centro delle sue attività. È peraltro la prima in Italia per l’indicatore che misura l’influenza della ricerca prodotta. Noi come Regione Lombardia abbiamo il dovere di favorire l’attività di ricerca, mettendo al centro i bisogni degli studenti e dei professori”.
Focus dell’intesa con l’ateneo di Varese sono invece gli interventi per il CRIETT, secondo due linee di azione: la prima interessa gli spazi necessari al Centro di ricerca e trasferimento tecnologico, e prevede la ristrutturazione e recupero funzionale di una porzione della struttura per convegni dell’edificio di via Ravasi n. 2, oltre all’adeguamento funzionale dei padiglioni ‘ex-Colonia Agricola’ e ‘Bassani’; la seconda verte sull’acquisto di grandi attrezzature per il Centro: unità di simulazione odontostomatologiche, una piattaforma di sequenziamento, un innovativo spettrometro e un sistema di elaborazione per Big Data.