In sostanza, una dieta in grado di provocare l’abbassamento della glicemia, se associata alla somministrazione di metformina (un farmaco ampiamente utilizzato contro il diabete di tipo 2), produce una reazione a catena che coinvolge la proteina PP2A, portando alla morte delle cellule tumorali. Resta da capire se la combinazione potrà essere tollerata in associazione alla chemioterapia.
Saverio Minucci – docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano spiega: “Abbiamo pensato di agire sul metabolismo, che rappresenta una delle differenze chiave fra la cellula cancerosa e quella sana, mirando al fenomeno della ‘plasticità metabolica’, vale a dire la strategia con cui la cellula cancerosa si adatta, passando dalla glicolisi alla fosforilazione ossidativa e viceversa, in condizioni di mancanza di nutrimento. Nel nostro studio, riducendo il tasso glicemico con la dieta e somministrando metformina, abbiamo inibito la plasticità metabolica e abbiamo fatto morire le cellule tumorali. Ma siamo andati oltre, scandagliando il meccanismo dell’effetto sinergico di dieta e metformina. Grazie a una dettagliata analisi funzionale a livello molecolare – prosegue – abbiamo scoperto che ciò che fa morire la cellula tumorale è l’attivazione della proteina PP2A e del suo circuito molecolare. Questo è un dato importante non solo dal punto di vista scientifico, ma anche utile per la clinica. Ipotizziamo infatti – conclude – che i pazienti che presentano una mutazione in questo circuito potrebbero non rispondere alla futura terapia con dieta e metformina”.
Saranno presto avviati studi clinici in diversi centri. L’ottimismo è d’obbligo, visto che – come ha sottolineato Minucci, “precedenti test hanno già dimostrato che i pazienti in terapia chemioterapica tollerano bene sia la riduzione glicemica, sia l’assunzione di metformina”.