In occasione dell’incontro organizzato dal Cluster Lombardo Scienze della vita “Milano città al centro delle Scienze della Vita“, che si è tenuto giovedì 29 marzo presso Assolombarda a Milano, abbiamo intervistato il neo Presidente del Cluster Lombardo Scienze della vita, Professor Gabriele Pelissero.
A poche settimane dalla sua nomina a Presidente del Cluster Lombardo Scienze della Vita, come si immagina il futuro del Cluster e quali attività avranno la priorità?
Il Cluster deve lavorare per una sempre maggiore integrazione fra tutte le componenti della filiera allargata delle Life Science.
Dalla formazione, di base e specialistica, in ambito universitario fino alla produzione e all’erogazione delle prestazioni sanitarie ai cittadini della nostra e delle altre regioni, e degli altri paesi UE e non UE, passando per la grande area di produttori di beni, la Lombardia esprime una straordinaria capacità di produrre qualità e innovazione, occupando una posizione centrale nel panorama europeo quale distretto di eccellenza per la Salute.
Non c’è sufficiente consapevolezza del valore di questo grande patrimonio comune, e il Cluster deve farlo comprendere a tutti per valorizzarlo sempre di più.
Secondo lei quali sono i punti di forza e di debolezza del settore delle scienze della vita in Lombardia?
La forza delle Life Scienze in Lombardia è data dall’imponente insediamento territoriale dei suoi componenti, dal formidabile capitale umano e finanziamento investito, e dal valore aggiunto che reca all’intera regione in termini di servizi offerti, ricchezza prodotta e occupazione qualificata.
La nostra debolezza è l’insufficiente percezione di tutto questo da parte dell’opinione pubblica, che conosce bene il valore di ciò che esperimenta personalmente (l’Università, l’Ospedale, il farmaco, la tecnologia) ma non riesce a vederli come una grande filiera. Dobbiamo mostrarla nella sua complessità per portare in Lombardia più utenti, per far conoscere ancora di più i nostri prodotti, per chiedere più investimento pubblico nella ricerca biomedica.