Horizon Europe: disponibile il testo del compromesso ufficiale

Prende forma il futuro programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE. Trovato un accordo su buona parte delle disposizioni operative di Horizon Europe, il prossimo programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE per il periodo 2021-2027.

Prende forma il futuro programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE. Gli ambasciatori degli Stati membri, riuniti in sede di Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio, hanno confermato il 27 marzo 2019 l’accordo comune raggiunto dalla presidenza rumena del Consiglio e dal Parlamento europeo il 20 marzo scorso su buona parte delle disposizioni operative di Horizon Europe, il prossimo programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE per il periodo 2021-2027.

Il programma quadro Horizon Europe fissa gli obiettivi e la struttura del programma, le modalità di finanziamento e le regole per l’erogazione dei finanziamenti. Si tratta del programma faro dell’Unione che sostiene la R&I, dall’ideazione alla diffusione sul mercato, e integra i finanziamenti nazionali e regionali.

Il programma si baserà su tre pilastri complementari e interconnessi.

Il primo – eccellenza scientifica – sosterrà la scienza di base di eccellenza, rafforzerà la leadership scientifica dell’Unione e svilupperà conoscenze e competenze di alta qualità.

Il secondo pilastro – sfide globali e competitività industriale europea – sosterrà la ricerca che si occupa di sfide sociali e di tecnologie industriali in settori come la salute, la sicurezza, le tecnologie digitali e le principali tecnologie abilitanti, il clima, l’energia, la mobilità, l’alimentazione e le risorse naturali. Accanto a tali settori sarà introdotto un numero limitato di missioni e partenariati di ricerca. Ogni missione comprenderà un portafoglio di attività di ricerca.

Il terzo pilastro – Europa innovativa – si concentrerà sul potenziamento delle innovazioni di punta e dirompenti mediante l’istituzione di un Consiglio europeo per l’innovazione. Quest’ultimo fungerà da sportello unico per gli innovatori ad alto potenziale.

In aggiunta ai tre pilastri, il testo contiene disposizioni intese a migliorare i risultati del programma per ampliare la partecipazione e rafforzare lo spazio europeo della ricerca. Tali disposizioni comprendono misure volte ad aiutare gli Stati membri a sfruttare appieno il loro potenziale nazionale di ricerca e innovazione. Il regolamento specifica quali Stati membri beneficeranno delle azioni volte ad ampliare la partecipazione. La comprensione comune tra il Consiglio e il Parlamento europeo contiene vari miglioramenti rispetto alla proposta della Commissione. Stabilisce che, a determinate condizioni, il Consiglio europeo per l’innovazione (European Innovation Council) può anche fornire un sostegno basato esclusivamente su sovvenzioni o su capitale proprio. Per quanto riguarda le missioni, nel testo concordato non solo sono fissate condizioni dettagliate, ma figura anche un elenco di settori per eventuali missioni e partenariati. Si riconosce il ruolo decisivo degli Stati membri nella definizione delle priorità della ricerca e dell’innovazione. Sono infine rafforzate le disposizioni in materia di ampliamento della partecipazione. In attesa dell’accordo globale sul prossimo quadro finanziario pluriennale dell’UE, la comprensione comune non contempla disposizioni con implicazioni di bilancio, né disposizioni sulla partecipazione dei paesi terzi e sulle sinergie con altri programmi di finanziamento dell’UE. Anche buona parte dei considerando sarà oggetto dei futuri negoziati con il nuovo Parlamento.

Le Mission di Horizon Europe

Un elemento di novità rispetto a Horizon 2020 è stato introdotto per la prima volta nel dibattito politico europeo dalla Relazione Lamy (luglio 2017), a cui è seguita la nomina di un esperto esterno – la professoressa Marianna Mazzucato – incaricato di fornire pareri alla Commissione sull’approccio orientato alla missione. Nella relazione presentata (febbraio 2018), intitolata “Mission-Oriented Research & Innovation in the European Union – A problem-solving approach to fuel innovation-led growth”, venivano raccomandati cinque criteri fondamentali per la selezione delle missioni a livello dell’Unione:

  • Bold, inspirational with wide societal relevance
  • A clear direction: targeted, measurable and time-bound
  • Ambitious but realistic research & innovation actions
  • Cross-disciplinary, cross-sectoral and cross-actor innovation
  • Multiple, bottom-up solutions

Secondo la Mazzucato, le missioni europee dovrebbero essere caratterizzate da obiettivi audaci e ambiziosi e mirare alla risoluzione di problematiche rilevanti per la vita quotidiana della cittadinanza comunitaria, contribuendo così ad alimentare l’interesse del cittadino comune attorno alla ricerca europea.

Tali caratteristiche vengono riprese dalla proposta della Commissione europea (giugno 2018), dove si legge che le missioni devono:

  • avere un chiaro valore aggiunto europeo e contribuire a raggiungere le priorità dell’Unione;
  • essere audaci e stimolanti e avere quindi grande rilevanza sociale o economica;
  • indicare una direzione chiara ed essere mirate, misurabili e circoscritte nel tempo;
  • essere incentrate su attività di ricerca e innovazione ambiziose ma realistiche;
  • stimolare l’attività in tutte le discipline, in tutti i settori e da parte di tutti gli attori;
  • essere aperte a soluzioni multiple “dal basso verso l’alto”.

Secondo la Commissione, le missioni devono perseguire obiettivi ambiziosi ma realizzabili e circoscritti nel tempo, rivolgersi ai cittadini e, ove opportuno, incoraggiare la loro partecipazione. Durante l’evento “Verso Horizon Europe: Missions – Quali attese tenutosi” a Ferrara lo scorso 12 marzo, il dott. Renzo Tomellini, Capo Unità della DG RTD, Commissione europea, nella sua presentazione ha inoltre definito una missione come “un portafoglio di azioni volte a conseguire entro un periodo prestabilito un obiettivo audace e stimolante, nonché misurabile, il cui impatto rilevante per la scienza e la tecnologia, la società e i cittadini non si potrebbe ottenere mediante singole azioni”. Parallelamente ai normali bandi di Horizon Europe, saranno quindi introdotte una serie limitata di missioni ad alta visibilità, che saranno definite nel contesto di un processo di pianificazione strategica: secondo la proposta della Commissione, le missioni dovrebbero infatti essere decise e co-progettate in collaborazione tra servizi della Commissione, Stati membri, Parlamento europeo e portatori di interessi.

Rispetto alla proposta della Commissione europea, il testo legislativo consolidato di Horizon Europe nato dall’accordo provvisorio raggiunto il 20 marzo 2019 tra Consiglio, Parlamento e Commissione per la prima volta definisce le cinque aree su cui si dovrebbero concentrare le future Mission:

  • Adaptation to Climate Change, including Societal Transformation
  • Cancer
  • Healthy Oceans, Seas, Coastal and Inland Waters
  • Climate-Neutral and Smart Cities
  • Soil Health and Food

Inoltre, il testo definisce ancora meglio i criteri per selezionarle e conferma l’importanza del processo di pianificazione strategica. Infine, alle Missions vengono assegnate per i primi tre anni del programma un massimo del 10% del bilancio del Secondo Pilastro di Horizon Europe, rimandando alla valutazione dei risultati raggiunti un possibile aumento del budget assegnato.

Il contesto di riferimento
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