L’Italia è il primo produttore farmaceutico dell’Unione Europea e ha superato la Germania. Il nostro Paese vanta il primato nell’industria farmaceutica, con una produzione per un valore pari 31,2 miliardi, contro i 30 miliardi della produzione tedesca. Un successo riconducibile al boom delle esportazioni, che sfiorano i 25 miliardi. Ma anche al traino esercitato dal comparto farmaceutico lombardo, che nel 2017 totalizzava un quarto dell’export nazionale e il maggior numero di addetti a livello nazionale. Nello stesso anno, la Lombardia era leader italiana anche per investimenti e numero di occupati in ricerca e sviluppo nel settore. I numeri del comparto farmaceutico italiano, grazie a cui si è realizzato il sorpasso sui tedeschi, vedono nel complesso 200 aziende, 65,400 addetti (di cui il 90% laureati o diplomati), 6,400 ricercatori e 2,8 miliardi di investimenti in produzione e ricerca nel 2017. Vediamo altre peculiarità del settore. Fiore all’occhiello è innanzitutto l’occupazione giovanile: secondo i dati INPS, dal 2014 al 2016 gli addetti under 35 nell’industria farmaceutica sono aumentati del 10%, rispetto al +3% del totale dell’economia. Un secondo fattore di rilievo è la percentuale di impiego femminile, che supera il 40% e arriva addirittura al 50% in R&S. Il comparto inoltre è tra i più green dell’industria: nell’ultimo decennio ha saputo ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas dannosi per il clima in misura tre volte maggiore rispetto alla media dell’industria italiana.