Si tratta di un vero e proprio “deposito” virtuale che metterà a sistema le risorse elettroniche di centri di ricerca e università. L’avvio del progetto, annunciato nell’aprile 2016, è previsto per il 2020. L’EOSC rappresenta una grande sfida e una serie di problematiche pratiche, legali, finanziarie e tecniche devono essere risolte prima che il progetto vada in porto, tra cui:
- multilinguismo della ricerca europea,
- sostenibilità post-2020: la Commissione sovvenzionerà il progetto fino al 2020, in seguito si ipotizza il sostegno di finanziamenti misti (finanziatori nazionali e introiti derivanti dall’utilizzo degli utenti),
- la necessità di stabilire regole per definire ruoli e responsabilità delle agenzie di finanziamento, dei fornitori di servizi cloud e dei ricercatori che utilizzeranno i dati,
- accesso libero o a pagamento,
- standardizzazione dei dati.
Altro elemento di difficoltà da non sottovalutare, da parte dei gestori dell’iniziativa, sarà convincere il mondo accademico a rendere accessibili e condivisibili i dati in loro possesso.
Ulteriori informazioni al seguente link.