A poco più di un anno dal lancio, ha raggiunto un importante primato: con oltre 10 milioni di euro raccolti, è la start-up universitaria prima in Italia per finanziamenti ricevuti. Le ricerche sono focalizzate sulla creazione di anticorpi monoclonali, utilizzati per combattere molecole sulla superficie dei linfociti infiltranti i tumori, risparmiando i linfociti del resto del corpo così da evitare le reazioni autoimmuni normalmente correlate all’utilizzo degli anticorpi per l’immunoterapia dei tumori.
Entro due anni il team di ricercatori – provenienti da esperienze presso grandi case farmaceutiche e centri di ricerca internazionali – vuole arrivare a prove cliniche di fase 1. Gli anticorpi monoclonali che inibiscono i linfociti T regolatori intratumorali sono già stati identificati; ora si vuole completare lo sviluppo preclinico di almeno uno di questi entro il 2020.
Secondo le stime dei fondatori di CheckmAb, gli anticorpi sviluppati nei prossimi anni saranno utilizzati per trattare il 20% dei pazienti oncologici con tumori avanzati che non possono affrontare altri percorsi immunoterapici.