Partiti i lavori per l’ampliamento di OpenZone

Zambon investe 56 milioni di euro nel campus dedicato alle Scienze della vita

Sono iniziati a Bresso i lavori per l’ampliamento di OpenZone, il campus privato dedicato alle Scienze della Vita creato da Zambon per rafforzare il proprio modo di pensare e vivere la ricerca, credendo in un approccio fondato sull’innovazione aperta.

L’investimento complessivo per i lavori è di 56 milioni di euro. Il progetto,realizzato dall’architetto Michele De Lucchi, entro il 2020 porterà al raddoppio degli spazi e dei laboratori esistenti: si passerà, quindi, a una dimensione complessiva del campus di 37.000 mq con l’obiettivo di ospitare fino a 1200 persone.

“OpenZone, Science Ox.gen Business – spiega Elena Zambon, Presidente di Zambon Spa – è nato con la missione di creare un ecosistema imprenditoriale dove favorire lo scambio di conoscenze e la nascita di collaborazioni nel settore delle Scienze della Vita. Già oggi ospita alcune tra le principali imprese biotech, farmaceutiche e di terapie geniche avanzate, fortemente orientate alla ricerca e all’innovazione, con competenze qualificate e riconosciute a livello internazionale”. E prosegue: “E’ un intervento in cui crediamo molto e ci auguriamoche possa contribuire a connotare ancora di più il territorio di Milano come ecosistema di eccellenza nelle Scienze della Vita, settore che riveste un ruolo strategico per la crescita e la competitività del nostro Paese”.

Il progetto è partito con la realizzazione del primo edificio e vedrà la costruzione di due torri con spazi dedicati a laboratori di ricerca tecnologicamente avanzati e a progetti imprenditoriali per startup con idee innovative nel campo della salute.

“L’insieme degli spazi di OpenZone – afferma l’architetto Michele De Lucchi– si articola attorno a generosi spazi comuni e di aggregazione, sale riunioni, sale conferenze, spazi espositivi e di relax che favoriscono gli incontri formali ed informali e creano occasioni per lo scambio di idee, opinioni, posizioni. Come ha dichiarato Stephen Hawking: i più grandi risultati dell’umanità si sono ottenutinegli incontri e i più grandi fallimenti nei non-incontri o peggio negli scontri. Oggi questo è quanto mai vero ed è necessario e impellente favorire la nascita di collaborazioni perché abbiamo un enorme potenziale di competenza e tecnologia da utilizzare, soprattutto in ragione della Vita. L’architettura, mediante la realizzazione di ambienti piacevoli, rassicuranti e stimolanti e una consapevole distribuzione delle funzioni, è uno strumento per rendere più accessibile e immediato il contatto umano e il conseguente trasferimento di conoscenza.”

OpenZone già oggi è un campus vivace e dinamico che ha dato origine a rilevanti storie di successo, punto di riferimento delle Scienze della Vita.

Attualmente dispone di 15.500 mq dedicati ad uffici, 7.500 mq di laboratori ( di cui 1.600 mq di laboratori GMP) e ospita più di venti realtà operanti nel campo delle Scienze della Vita. Tra queste, vi sono alcune tra le più importanti società biotecnologiche italiane (Axxam, EryDel, MolMed, Newron, Nicox, solo per citarne alcune), vi è Italian Angels for Biotech (“IAB”), associazione composta da 35 professionisti del settore Life Science (imprenditori, investitori, manager e scienziati), nata per contribuire a colmare il divario tra eccellenza scientifica e creazione di valore attraverso investimenti finanziari e supporto manageriale a progetti industriali. C’è Zcube, research venture del Gruppo Zambon, che ha dato vita a Open Accelerator, percorso di accelerazione dedicato alle Life Science, “una palestra” per giovani imprenditori che si allenano alle sfide di un mercato molto complesso e approfondiscono le conoscenze di tecnologie e di business necessarie per la nascita e lo sviluppo di start-up innovative di successo. E ovviamente in OpenZone ha sede il Gruppo Zambon, una moderna multinazionale chimico-farmaceutica di 112 anni, fondata sulla storia e sui valori di un’innovativa impresa familiare italiana, con ambiziosi progetti di crescita e di sviluppo.

OpenZone si candida a ricoprire un ruolo primario sul fronte innovazione e ricerca in ambito Life Science e a posizionarsi come un ecosistema imprenditoriale di riferimento, che opererà in sinergia con Human Technopole, Città della Salute e gli altri attori del settore delle Scienze della Vita.

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