Sicurezza, qualità e continuità: la via digitale dell’Università di Bergamo

Un software che crea aule virtuali da 25 studenti e proietta i contenuti su un maxischermo.

In questo modo – e non solo – l’Intelligenza Artificiale e la tecnologia vengono in aiuto dell’Università degli Studi di Bergamo, l’ateneo al centro di una delle zone più colpite dagli effetti del Coronavirus, per permettere agli studenti di continuare il proprio percorso di studio di alto livello in totale sicurezza.

Da ottobre saranno operativi 32 docenti in più in aggiunta agli attuali 350, che durante l’estate affronteranno un piano di formazione inedito e dedicato nello specifico alla didattica a distanza per poter garantire ai tanti studenti il proseguimento degli studi in totale sicurezza, mantenendo alta la qualità della didattica.

Le sedi rimarranno chiuse fino al 31 luglio, fatta eccezione per le attività di ricerca individuali, possibili su appuntamento, e prestiti e restituzioni in biblioteca. È in questo contesto che la tecnologia diventa protagonista portando online lezioni, laboratori, attività di ricevimento, tesi di laurea, le prove scritte che non è possibile trasformare in esami orali, le prove dei master e dei corsi di perfezionamento. In particolare, le lezioni a distanza saranno erogate in corrispondenza con l’orario previsto nel calendario didattico: saranno registrate per essere stabilmente a disposizione degli studenti. Anche i seminari e le summer school previsti per l’estate saranno organizzati in modalità telematica.

Anche dopo l’estate quindi l’Università degli Studi di Bergamo continuerà a offrire un servizio di didattica online strutturato e tecnologicamente avanzato. Gli studenti fuori sede dell’ateneo sono il 40% del totale e la speranza è che una buona parte possa fare continuare a studiare a Bergamo: i numeri degli open day online (1.900 giovani collegati) sono di buon auspicio per un alto numero di nuove iscrizioni.

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