L’archiviazione, l’analisi e l’interpretazione dei dati sono uno strumento di fondamentale importanza nella ricerca clinica sia per aumentare le conoscenze su Covid-19 sia per migliorare l’assistenza e la cura dei pazienti.
STORM è uno studio osservazionale sulla storia naturale dei pazienti ospedalizzati per Sars-Cov-2, un super-archivio dei dati clinici, diagnostici, terapeutici e dei campioni biologici relativi ai pazienti Covid-19 ricoverati fino a oggi nell’Ospedale San Gerardo di Monza e in quello di Desio. Archivio che sarà aggiornato costantemente nel tempo.
STORM è alla base di una importante ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine, frutto di una collaborazione internazionale tra centri di ricerca clinica italiani e spagnoli e genetisti tedeschi e norvegesi.
Poiché si conosce ancora poco sul Covid-19 sia a livello di aspetti patogenetici, sia dei fattori correlati a una evoluzione più grave della malattia e a una maggiore suscettibilità ad essa, i “Genome Wide Association Study (GWAS)”, assumono importanza fondamentale. Nello studio pubblicato sono state analizzate le sequenze geniche di 1610 pazienti affetti da Covid-19 ricoverati in tre ospedali italiani e quattro spagnoli, tutti con insufficienza respiratoria, e in 2205 soggetti di controllo senza malattia. Il risultato principale dello studio è una forte associazione tra gruppi sanguigni AB0 e la tendenza ad avere un quadro clinico più severo. Il lavoro dimostra che il gruppo sanguigno 0 è associato a un rischio più basso di sviluppare un’infezione clinicamente grave mentre il gruppo sanguigno A è associato a un rischio più elevato. Le ragioni alla base di questo differente profilo di rischio saranno da approfondire con studi dedicati.
STORM ha ricevuto l’autorizzazione dal comitato etico dell’Istituto Spallanzani di Roma, il comitato unico nazionale per la sperimentazione sul virus. Nei due mesi dall’inizio dell’emergenza la ASST di Monza ha trattato, nei due ospedali di Monza e Desio, più di 1500 pazienti Covid, dei quali il 35,4% è poi stato dimesso, mentre il 14% è stato trasferito presso altre strutture a più bassa intensità di cura. L’età media dei pazienti ricoverati è stata di 65,6 anni, quella dei deceduti di 76,7 anni. Il sistema raccoglierà anche i dati dei futuri pazienti affetti da infezione da Covid-19. è già stato consentito l’accesso al super-archivio per numerose indagini tra cui: l’identificazione dei fattori di rischio per la mortalità intra-ospedaliera nei pazienti ricoverati nei reparti Covid-19, la valutazione d’impatto di un indice di fragilità sul decorso clinico, lo studio della presenza di anomalie nel sistema della coagulazione nella fase evolutiva della polmonite da Sars-Cov-2, l’individuazione di determinanti genetici dell’infezione e l’identificazione di una relazione tra età, sesso e presenza di altre patologie e il rischio di insorgenza della malattia.