Una squadra internazionale, con scienziati che lavorano in Italia ma anche negli Stati Uniti, a Londra, in Svizzera. Così si presenta la giuria di 15 top scientist della seconda edizione del Premio “Lombardia è ricerca”, al suo esordio la mattina del 19 febbraio al 39° piano di Palazzo Lombardia. Un mix di competenze e provenienze che lavorerà, da qui al prossimo 8 novembre (in cui ricorre la “Giornata per la ricerca” istituita lo scorso anno da Regione Lombardia), per individuare il ricercatore o la ricercatrice a cui attribuire il milione di euro che costituisce la dote del Premio, superiore a quella di un singolo premio Nobel. La scoperta vincitrice andrà cercata, come stabilito dalla relativa delibera della giunta regionale del 12 gennaio, nell’ambito della medicina di precisione, vera frontiera dell’attuale ricerca biomedica.
Il testimone di presidente della giuria è passato dal professor Alberto Mantovani, immunologo di fama internazionale e Direttore Scientifico del centro Humanitas di Rozzano, al nefrologo Giuseppe Remuzzi, anch’egli già membro della giuria nella prima edizione del premio, Docente del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Milano e coordinatore Ricerche dell’Istituto Mario Negri.
Il nome del vincitore della prima edizione del Premio si aggiunge ai 14, individuati tra quelli ai primi posti della classifica dei migliori ricercatori italiani, stilata dal sito Via Academy sulla base del loro H-index relativo a produttività e numero di citazioni nella letteratura scientifica internazionale.Eccellenze, dunque, nei sette specifici ambiti fissati per questa seconda edizione del Premio, focalizzata sulla medicina di precisione: Biomedical Sciences, Clinical Sciences, Neurosciences & Psychology, Chemistry, Computer Sciences, Material & Nano Sciences, Natural & Enviromental Sciences.